23 maggio 2016

Uno sguardo di rimando (2016)

Piccola rapsodia di un impagliatore di sedie
Sperimentale - col. - 8' - 2003
Le identità sono in profonda, continua mutazione. E tanto più sono state forti, tanto più sono destinate a modificarsi in profondità. Sono in via di disgregazione le fisionomie dei luoghi che le hanno contenute e rappresentate. Il Mediterraneo è scelto come emblema del mare di Ulisse, come culla della cultura. Qui sono nate la civiltà greco-latina e romano-occidentale. Le acque del Mare Nostrum sono esperienza intima, profonda, purificatoria. Lavare il corpo e l'anima come la vita, recando in sé un riflesso del trascendente.

Memento
Sperimentale - b/n+col. - 7' - 2004
Memento è un ambiente narrante, uno schermo-finestra sul mondo che attraverso lampi pittorico-digitali esplora l'antropologia, la mitologia, le scienze naturali. È una sorta di piccola enciclopedia in costruzione dove si mescolano il vero e l'immaginario, il fattuale e il possibile, il realmente accaduto e l'ipotetico, come nei racconti di Borges. Essere al mondo significa avere memoria di sé. Ogni uomo porta nel proprio bagaglio esistenziale i suoi antenati. Tutti quelli che l'hanno preceduto. Quanto siamo coscienti di noi stessi e del nostro passato, tanto più siamo liberi.

Atlante di un pendolare intransitivo
Sperimentale - b/n+col. - 15' - 2006-07
Scriveva Thomas Eliot:"Torno al luogo da cui sono partito e conosco il luogo per la prima volta". Se la memoria è l'unico paradiso dal quale non possiamo essere scacciati, individuare un termine intermedio tra memoria individuale e memoria collettiva significa tracciare le linee generali che vanno dalla nascita come evento costitutivo, passando attraverso il ruolo identitario che si afferma nel rapporto con gli altri. La tradizione filosofica ha fatto prevalere il versante soggettivo (solipsistico o egologico) dell'esperienza del ricordo, da Agostino sino a Husserl, la tradizione dello sguardo interiore ha consolidato il primato del polo riflessivo impedendogli di entrare in relazione dialettica con il polo della mondità. Tuttavia, a ben vedere, tutta una serie di fenomeni mnemonici implicano il corpo (le malattie, le ferite), lo spazio (i ricordi di viaggi condivisi) e l'orizzonte del mondo (il contesto di esperienza, la coscienza collettiva); sigillo originario ed emblematico di tale alterità è l'imposizione del nome di battesimo a colui che viene al mondo.

Indizi del Tempo (2011)
È un viaggio attraverso la nostra memoria, una riflessione sul significato e il fascino delle case abbandonate, non più abitate, ma non ancora ruderi. Con il ciclo fotografico "Indizi del Tempo" esploro la dimensione segnica, i valori cromatici come forma percorsa dal tempo. I muri di abitazioni private divengono il tracciato testimoniale, luogo di accertamento epurato di ogni residuo figurativo.

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 La mia attività video e fotografica propone caparbiamente interrogazioni elementari: il sentimento del tempo, la memoria del futuro. I progetti video e quelli fotografici sono elaborati per barlumi, passaggi fulminei che racchiudono un senso remoto vivendo di combustione immediata, una storia per frammenti – come il fluido discorso di un universo in espansione. Nelle immagini in movimento e nella stasi degli scatti, cerco con sguardi capienti che frugano nella quiete dei nostri sogni comuni, messaggi cifrati che brillano tra sprofondi di personaggi che diventano le figure di un piccolo cosmo dell'interiorità.

Fabrizio Derosas
Videoartista e fotografo

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