04 settembre 2009

Postcard (2006)

Premessa
Tappe, stazioni, vacanze, gite: e cartoline da firmare da soli o in gruppo; dove i francobolli sono le stagioni da timbrare, nel nostro tempo che muta sembianze ad ogni passo.
Mandare cartoline per ricordare noi stessi attraverso parole asciutte, semplici, efficaci, per incontrare persone, luoghi, lingue, usi e tradizioni.
Scrivere cartoline è un modo urgente di identificarsi e soprattutto di farsi identificare, è dar vita a piccoli incantesimi per spiegare i lavori in corso della vita, per cercare qualcosa di noi che ci sembra perduta e non sappiamo dove.

Introduzione
La serie “Postcard” è un ciclo di filmati che cataloga immagini con un ruolo di testimonianza per il futuro, è un archivio digitale dei comuni galluresi, divisi tra la contemplazione di un passato arcaico e la sociologia del nuovo; a metà strada tra la documentazione sociale e quella etnografica.
Il ciclo “Postcard” è un piccolo contributo, per comporre come in un mosaico, un quadro complessivo delle realtà locali, è un modo originale per difendere il proprio diritto a comunicare, di inserirsi nei processi di sviluppo per condizionare le opzioni del futuro quando, in campo nazionale e internazionale si faranno le scelte sul destino dei singoli paesi.
La trasmissione televisiva “Postcard” è una guida audiovisiva concepita per valorizzare quei territori e quella miriade di piccole e medie realtà comunali, che danno un valore aggiunto di indubbia utilità in termini di turismo. Nei filmati troverà posto la natura ricca di contrasti, con il suo ambiente di grande vitalità, con la sua antica civiltà tuttora pervasa dalle memorie del passato. Nella solitudine e negli immensi silenzi, fra suggestivi graniti e basalti, querce secolari, squarci di mare azzurro e smeraldo, la Gallura mantiene ancora intatta la sua vocazione agropastorale. E infatti ancora oggi il volto vero della Gallura è soprattutto nell'interno, dove ancora sopravvive un legame vitale con la sua storia, vecchia di millenni. Questo filo diretto col passato è sentito da noi galluresi come senso di continuità storica nella progressiva e più moderna crescita turistica del nostro territorio.
Le coste galluresi offrono infatti una varietà che non trova confronti nelle altre regioni italiane, con imponenti speroni granitici protesi sul mare, ampie e bianchissime spiagge o intime calette, pareti a precipizio sul mare scolpite, levigate e trasformate dal vento in ciclopiche sculture.
Un'infinità di angoli pittoreschi che costituiscono un mondo particolare rispetto a tutto il bacino mediterraneo e che si possono identificare in un unico nome “Costa Smeralda”.

Scaletta
Le opere video avranno carattere monografico, della durata standard di 10 minuti, dove la parola avrà un ruolo subordinato rispetto alle immagini che presenteranno i territori nella prospettiva culturale, turistica, economica.
Solo un'immagine che parte da un'accurata elaborazione concettuale e pittorica riceve dignità e pregnanza figurativa.
Le parole si incroceranno fra interviste, dialoghi, calligrafie, postille.
La musica sarà il nucleo intorno a cui si organizzerà la struttura sintattica dell'opera, suggerirà i movimenti e il ritmo del cortometraggio.
  1. Prologo fiction di circa due minuti dove un uomo di provata esperienza invita a non dimenticare il passato.
  2. Immagini e parole daranno rilievo, valorizzando e promuovendo i filoni più significativi — quali: archeologia, enogastronomia, folklore, cultura, storia ed altri eventi importanti che si celebrano nel territorio durante il corso dell'anno.
  3. La terza parte è il cuore, il polmone vitale del documentario. Raccoglierà umori, opinioni, testimonianze che illustreranno le tappe fondamentali della storia del paese.
  4. Epilogo fiction di circa due minuti, dove l'assunto borgesiano troverà piena realizzazione: “La memoria è la nostra coerenza, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza il ricordo non siamo nulla”.

Sigla
Le immagini della sigla sono estrapolate come still dai cortometraggi trasmessi, la musica che accompagna il mosaico ipertestuale è “Banditi” dei Pater Mediterraneo.
Al termine del montaggio comparirà l'aforisma di Jorge Luis Borges: “”La memoria è la nostra coerenza, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Senza il ricordo non siamo nulla”.

Postilla
Il nome Gallura pare tragga origine dall'abbreviazione latina Galli–Ura (terre dei galilensi), segnata dai romani sulle carte dell'epoca a indicare i confini con le terre della popolazione Galilenses.
La Gallura comprende attualmente i comuni di Aggius, Aglientu, Alà dei Sardi, Arzachena, Badesi, Berchidda, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Calangianus, Golfo Aranci, La Maddalena, Loiri, Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Monti, Olbia, Oschiri, Padru, Palau, Sant'Antonio di Gallura, San Teodoro, Santa Teresa, Telti, Tempio Pausania, Trinità d'Agultu.

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